è un giochino di rime. freddo d’ispirazione, concettualmente privo di senso. una ricorrenza, un incastro di parole. tutto qui. per diventare poesia (ed essere poeti), ce ne passa.
come grammatico, chapeau. e quindi? bisogna ammirare uno che ne sa a pacchi di metrica? boh, sono molto perplesso. forse, su riviste come questa, bisognerebbe puntare su giovani che hanno del talento, qualcosa da dire. il virtuosismo non ha mai portato da nessuna parte, è macchina sterile.
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Di: laserta
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